Come diverse altre realtà del settore, lo studio Toni Follina alterna una febbrile attività professionale alla partecipazione ai concorsi di idee per l’affidamento di incarichi di progettazione. Si tratta di lavorazioni che vengono portate a termine dallo staff dello studio spesso sottraendo tempo alla produzione ordinaria e per le quali è importante comunque ottenere il massimo degli obiettivi. Quindi risulta sempre più decisivo l’uso di strumenti a supporto dell’attività progettuale, in grado di consentire la restituzione grafica dell’idea il più fedele possibile al risultato finale. In questo contesto, l’approccio BIM-Building Information Modeling di Autodesk Revit ha messo in condizione lo studio Toni Follina di partecipare alla gara per la progettazione del nuovo Bauhaus Museum di Dessau. L’uso del BIM ha dato vita a un ambiente operativo unico per tutte le discipline coinvolte, mentre Autodesk Revit si è confermata una soluzione facile da gestire e in grado di accelerare le fasi di sviluppo delle idee.
La sfida
La partecipazione alla gara per la nuova sede museale di Dessau dedicata al Bauhaus costituiva un’occasione imprescindibile per lo studio Toni Follina. “Si trattava di un’occasione da cogliere considerando l’importanza e la portata innovativa del Bauhaus nell‘arte e nella cultura del secolo scorso e l’idea di architettura che ha portato avanti”, precisa Marco Sari, ingegnere collaboratore presso lo studio. Dessau infatti, a partire dal 1925, fu il fulcro della scuola e del movimento razionalista tedesco dopo lo spostamento della sede da Weimar. Il concorso, che ha visto la partecipazione di quasi mille progetti da tutto il mondo, prevedeva l’applicazione di linee guida stringenti per l’ideazione delle superfici e dei temi progettuali, per l’ubicazione e l’esposizione dell’edificio, all’interno di un parco urbano. La filosofia di base consisteva nella calibratura della nuova costruzione per un suo inserimento secondo le idee di cui era permeata la ricerca del Bauhaus. “Volevamo sviluppare una struttura a parallelepipedo, in armonia con l’ambiente del parco, i volumi e le distanze degli edifici circostanti”, sottolinea Sari. Allo stesso tempo la nuova sede doveva assolvere alla sua funzione di centro culturale di eccellenza accogliendo servizi ed eventi collaterali alla proposta museale.
“Il progetto comprendeva anche la piazza antistante all’edificio, intesa come rappresentazione fisica ed emblematica degli incontri tra culture ed esperienze”. La complessità interdisciplinare a cui rispondere con la sintesi architettonica doveva essere risolta con l’ausilio di un approccio unico e integrato, tale da ottimizzare il processo produttivo di progettazione e consentire allo studio di partecipare alla gara con una proposta adeguata ai requisiti del bando.
La soluzione
Il progetto della nuova sede del Bauhaus Museum di Dessau è stato portato a termine grazie all’approccio BIM ed all’uso di Autodesk Revit, che ha permesso lo sviluppo e la creazione dei materiali da presentare alla selezione. Attraverso la possibilità di utilizzare un modello tridimensionale, con Autodesk Revit si ha a disposizione un ambiente progettuale unico per la visualizzazione, la simulazione e la condivisione dei materiali. La scelta di Revit è stata operata anche grazie alla consulenza di Orienta+Trium, realtà nazionale specializzata nella fornitura, supporto, consulenza e formazione sulle soluzioni di progettazione Autodesk. “Abbiamo individuato in Autodesk Revit lo strumento più adatto a questo tipo di progetti che comportano elevata qualità di risultato in tempi ridotti”, chiarisce Sari. “Tra le caratteristiche che ci hanno spinto all’uso di Revit risalta infatti la velocità con cui è possibile ottenere un modello planivolumetrico di massima”. Questo consente ai progettisti di concentrarsi sugli aspetti più architettonici delle masse e dei volumi che compongono l’idea progettuale da sviluppare. “Solo utilizzando Autodesk Revit è possibile verificare in tempo reale se quanto sviluppato è in linea con ciò che abbiamo in mente”. Allo stesso tempo è emerso il vantaggio di fare leva sulla velocità con cui operare le modifiche. “Lavorando per parametri ed elementi costruttivi si affina e si velocizza il processo operativo nel caso in cui occorra cambiare o spostare parti del progetto”, sottolinea Sari. “La restituzione grafica degli elaborati con le modifiche, a partire da prospetti e piante, è pressoché immediata”.
I risultati
Nelle fasi di progettazione e produzione del Bauhaus Museum di Dessau, l’uso di Autodesk Revit e dell’approccio BIM ha permesso innanzitutto la velocizzazione dei processi di disegno. “I concorsi di idee costituiscono quasi uno sfizio per uno studio come il nostro”, chiarisce Sari, “il nostro impegno va in parallelo alla produzione quotidiana, per cui l’impiego di uno strumento veloce è fondamentale”. Revit infatti consente allo studio Toni Follina un’immediata resa grafica al dettaglio di qualunque elemento edilizio, con la possibilità di variare e introdurre nuovi elementi con estrema velocità senza compromessi in precisione e qualità. Allo stesso tempo, la possibilità di lavorare in team con altre persone che possono condividere e verificare insieme le scelte progettuali – per esempio a livello impiantistico – oggi è di forte aiuto per i progettisti, considerando che aspetti come il controllo delle interferenze sul modello BIM sono ormai alle base della veridicità di un progetto. “Tutto ciò consente di abbattere il rischio di errori da risolvere poi in fase di direzione lavori”, precisa Sari, “dal momento che operare su un modello digitale permette di anticipare problematiche molto più complesse da gestire in cantiere”. Non a caso, tra i vantaggi verificati dall’uso del BIM, uno dei principali è dato dal controllo continuo del processo di progettazione. “Il BIM costituisce un approccio vantaggioso per il settore della progettazione architettonica, un salto decisivo nell’elaborazione grafica di pari livello del passaggio dal tecnigrafo al CAD”, aggiunge Sari. “Il BIM ci permette di rappresentare al meglio la realtà nei progetti perché costituisce una soluzione più continuativa tra quello che vogliamo realizzare e il risultato”. Operare non più per linee ma per elementi costruttivi permette ai progettisti di ottimizzare il proprio lavoro ed amplifica la visione progettuale. “Con il BIM possiamo comprendere meglio le modalità di cantiere e applicarle alla progettazione digitale, anche questo ci mette al riparo da problemi nelle fasi esecutive”. E nel caso del progetto per il museo di Dessau, il controllo sulle scelte architettoniche e la visualizzazione tridimensionale di ogni dettaglio degli elementi edilizi ha permesso allo studio di affinare gli elaborati con estrema rapidità. L’esperienza dello studio Toni Follina dimostra come l’approccio BIM sia diventato un modello operativo standard e contribuisca ad aumentare le competenze dei progettisti. “Oggi l’uso di Autodesk Revit è diventato fondamentale per la nostra attività”, conclude Sari. “Il BIM ci aiuta a esprimere al meglio quello che vogliamo realizzare, ottimizzando tutte le fasi della progettazione”.