La diffusione dell’uso del Building Information Modeling fa parte del Manifesto per l’edilizia presentato da Ferdecostruzioni
tratto dal sito https://bim.archiproducts.com/it/notizie/edificio-4-0-il-ministro-delle-infrastrutture-il-bim-previene-gli-errori-di-progettazione-e-costruzione_65022
Digitalizzare gli appalti pubblici attraverso il BIM che assicura un risparmio economico dei costi di realizzazione delle opere e meno errori di progettazione e costruzione.
Questo uno dei modi in cui rilanciare il settore delle costruzioni individuato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in un messaggio inviato ai partecipanti del convegno “Edificio 4.0: Costruire digitale per un’Italia più sociale, più sicura” organizzato lo scorso 4 luglio da Federcostruzioni per presentare un Manifesto con 10 proposte operative per il settore edilizio.
Edificio 4.0, MIT: ‘puntare sul BIM e correggere il Codice Appalti’
Per il Ministro delle Infrastrutture bisogna trasferire al mondo dell’edilizia ciò che è accaduto al mondo dell’industria (con Industria 4.0); è necessario, quindi, progettare edifici intelligenti integrati in un quartiere intelligente che rappresentano un primo passo verso la città elettrica intesa come un insieme di “sistemi intelligenti” che agiscono e interagiscono in maniera preventiva.
Il MIT, citando i dati elaborati dal Boston Consulting Group, ha sottolineato che l’Edificio 4.0 consentirà risparmi che possano variare dal 13 al 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e dal 10 al 17% nella fase della gestione del patrimonio. “Ed è per questo – si legge nella nota del Ministro Toninelli – che il mio ministero è impegnato a introdurre importanti correttivi al Codice degli Appalti”.
Tra gli strumenti strategici individuati dal Ministro Toninelli per far fare un salto di qualità negli appalti pubblici, c’è il BIM (Building information modelling) che nelle fasi di progettazione e costruzione, può prevenire in modo sostanziale gli errori di progettazione e costruzione, con un risparmio annuale dei costi di realizzazione delle opere anche fino a 32,2 miliardi di euro.
Secondo Toninelli “la possibilità di lavorare su un principio di apertura come “Open Bim” rappresenta un vantaggio irrinunciabile; ora si tratta di spingere sull’acceleratore per rendere il prima possibile operativa una piattaforma digitale di gestione del Bim e degli oggetti Bim. Il mio ministero sosterrà il ruolo dell’Italia nella realizzazione della piattaforma europea, ma è altrettanto fondamentale aiutare le amministrazioni pubbliche, le stazioni appaltanti a progettare in Bim, una sfida tanto difficile quanto irrinunciabile”.
Su fronte del Bim, l’Italia ha già adottato misure per favorire la digitalizzazione; è in vigore, infatti, il Decreto BIM (DM 560/2017) che definisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche.
L’obbligo dell’utilizzo di metodi e strumenti elettronici di modellazione decorre:
– dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo da 100 milioni di euro;
– dal 2020 per i lavori complessi oltre i 50 milioni di euro;
– dal 2021 per i lavori complessi oltre i 15 milioni di euro;
– dal 2022 per le opere oltre i 5,2 milioni di euro;
– dal 2023 per le opere oltre 1 milione di euro;
– dal 2025 per tutte le nuove opere.
Il Manifesto di Federcostruzioni punta sul BIM
Nel Manifesto presentato da Federcostruzioni ampio spazio è stato dato al Bim e alla digitalizzazione dell’edilizia; Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni ha, infatti, dichiarato: “È necessario sostenere la diffusione degli strumenti e delle tecnologie che abbiamo già oggi a disposizione per incentivare una digitalizzazione diffusa nel settore delle costruzioni il cambiamento può e deve iniziare fin da subito”.
In sintesi le dieci proposte del Manifesto:
- Migliorare la sostenibilità urbana
- Riqualificare il patrimonio immobiliare
- Migliorare l’efficienza e il comfort degli edifici
- Rendere più sicuro il patrimonio immobiliare
- Ridurre i costi della Pubblica Amministrazione
- Tutelare e valorizzare gli edifici storici
- Ridurre i costi di gestione degli edifici
- Diffondere l’uso del Bim (Building Information Modeling)
- Promuovere una cultura del riuso e del costruire sostenibile
- Creare un quadro normativo a supporto della digitalizzazione
Il documento rappresenta il punto di vista e le proposte operative della Federazione, espressione di tutta la filiera delle costruzioni, volte a contribuire al dibattito politico sull’evoluzione che renderà gli edifici sempre più digitalizzati e connessi. Il Ministro Toninelli ha assicurato che “lavorerà duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni e terrà in debita considerazione le proposte di Federcostruzioni”.